mercoledì 10 settembre 2008

A scuola in stile Avril Lavigne: l'uniforme scolastica può essere moda

Affollano già i sogni dei maggiori stilisti italiani, da Moschino a Benetton, che si sono già cimentati in modelli colorati. Sono le divise scolastiche che, su proposta del Ministro per l'Istruzione Gelmini, potrebbero entrare nelle nostre scuole già il prossimo anno.

Una tradizione in uso in molti paesi del mondo: dalle gonnelline discinte del Giappone ai più austeri bermuda della Pennsylvania.

Sul tema impazzano i forum online tra i ragazzi. "Tornerei a scuola solo per indossare la divisa" scrive su "Studenti.it" Haruhisuzumiya.
Di parere opposto Blusky su "Nipogames.com": "Manco morto. Io al quinto anno di superiori la divisa non la metto".

Ma per Verena Alena Gioia, responsabile sel sito "Studenti.it", almeno la metà dei ragazzi non sembra contraria. "Gonne a pieghe, calzettoni e cravatte stile Avril Lavigne - spiega - fanno già parte del guardaroba-tipo delle teenager".

E gli esperti che ne pensano? Innocente Pessina, preside del liceo classico Berchet di Milano, ritiene che negli istituti superiori sia un provvedimento inutile e dispendioso per le famiglie, già gravate da molte spese. Ma per elementari e medie si mostra favorevole:"Un bimbo di 8 anni non decide da solo se indossare pantaloni firmati. Glieli impongono i genitori ed è uno sfoggio di ricchezza dannoso".

Contraria anche Sabrina Speranza, sociologa della moda all'Università di Urbino: "La divisa uccide l'affermazione della propria individualità".

Fonte: Metro

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